Lo
sconosciuto, dal portamento fiero, le spalle larghe e la
capigliatura insopportabilmente impeccabile come se fosse uscito in
quel preciso istante dall’acconciatore, si girò verso di me con un
movimento fluido ed elegante, sorridendo beffardo.
«Porc…
Edward Collant!»
«Vedo
che mi conosci…» disse il vampiro compiaciuto.
«Questo
è dannatamente pericoloso» mi bisbigliò Antonio.
«Lo
so» risposi.
«È
inutile che bisbigliate… posso sentire il battito di una farfalla a
un chilometro di distanza» annunciò lui con aria annoiata «e sono
più forte, più bello, più rapido, più letale di qualsiasi
patetico essere umano presente in questa stanza…»
«Odio
i vampiri» mormorai.
«E
allora perché cavolo li hai messi nel tuo videogame?» chiese
Antonio.
«Te
l’ho detto, per essere alla moda… i vampiri si portano, fanno
vendere libri, film e videogiochi».
«E
perché non dovrebbe essere così?» disse Edward «siamo così
esageratamente sexy…»
Nel
parlare il vampiro mosse un passo in avanti e, contemporaneamente, si
aggiustò un ciuffo di capelli solo apparentemente ribelle…
nonostante si muovesse normalmente sembrava essere costantemente in
slow motion. La luce sembrò cambiare intensità e disporsi su di lui
in modo da esaltarne la bellezza. Il tessuto stesso dei vestiti
sembrava diverso da quello dei comuni mortali… era come se il
cotone della sua camicia, fosse di altra natura, in grado di vestire
meglio, di far risaltare ogni muscolo di quel corpo che si intuiva
essere più che perfetto.
Edward
mosse un altro passo, con l’eleganza di una pantera, poi inarcò di
1,2 millimetri il sopracciglio destro, increspò di 3 millimetri
l’angolo destro della bocca… e la psicologa cominciò a piangere
di gioia. La stessa Orienne, con mio sommo disappunto, non sembrava
del tutto indifferente al suo fascino.
«Odio
i vampiri» ripetei.
«Ho
pensato che resterò in questo mondo, dove siete tutti degli inetti»
annunciò «ucciderò chi mi ostacolerà, mi nutrirò degli altri e
alle più fortunate… sarà permesso di rendermi l’oggetto della
loro adorazione».
«Mi
vien da vomitare».
«Temo
che per far questo tu dovrai essere il primo a morire…» disse con
voce quasi sinceramente addolorata «d’altro canto riesci a
immaginare un destino più glorioso di morire per mano della creatura
perfetta?»
«Riesco
a immaginare molte valide alternative, tutte preferibili…»
risposi.
«Io!
Io voglio morire per mano tua! Straziami!» implorò la psicologa.
«Anche
io!» urlò… mia madre?!
«Mamma!
Un po’ di contegno».
«Zitto
tu! E fatti uccidere da bravo ragazzo senza indisporre Edward!»
«Ma
io sono tuo figlio! Come puoi preferire lui a me?» le chiesi.
«Oh
beh perché lui è perfettissimissimo e tu sei una puzza!» rispose
la moglie del ragionier Carozzi, anche lei in posa adorante.
«Ma
chi è questo?» domandò Arianna confusa.
«Chi
sono?» disse lui guardandola con intensità «tu lo sai, non è
vero? Dentro di te, il tuo essere freme per dare la risposta!»
«Non
lo so, fremo?» chiese la scout.
«Ricordi
quel libro che ti avevo dato, vero?» le dissi.
Arianna
annuì.
«Quelle
pagine sottolineate le hai lette?»
«Molte
volte».
«Ma
perché parlare di altro quando potete parlare di me?» ci interruppe
il vampiro «tu sarai la prescelta» annunciò poi scrutando Arianna
con intensità tale da far apparire lo sguardo di Brad Pitt, al
confronto, simile a quello di un astigmatico strabico.
«Devi
solo scegliere di accettare l’oscura verità. Chi sono? Dillo!»
tuonò imperioso Edward e la madre dell’architetto svenne con un
gemito. «Dillo!!!»
Arianna
spalancò gli occhi risucchiata dal suo sguardo .
«Son
maestro di terrore / il giorno dormo come un ghiro / ma la notte
predatore / silenzioso vado in giro / tu lo sai sono un…»
«Cretino?»
rispose lei.
«Ma
non fa rima» protestò Edward.
«No,
ma mi sembra comunque la risposta più corretta» ribattè Arianna.
«Non
capisco… normalmente dovresti già essere adorante ai miei piedi,
perché mi resisti, fanciulla?»
«Perché
sono una scout» rispose Arianna imbracciando il mio fucile ad acqua.
[continua... nell'ebook]