sabato 26 luglio 2014

L'acquisto online... forse


Dopo mesi di riflessioni e ponderate valutazioni hai deciso di comprare un ebook. 
Certo, si tratta di una decisione difficile, piena di profonde implicazioni.
La parola comprare, del resto, non ti è molto congeniale. Almeno non se associata alla parola Ebook. 
Fino ad ora ti sei limitato a scaricare tutto lo scaricabile. 
Scaricare è più semplice e più economico. Ok, a volte i libri scaricati mancano di impaginazione, le parole sono attaccate o c'è un chilometro di spazio tra un paragrafo e l'altro. Ma, per quanto possa sembrare un ossimoro, anche  la gratuità ha un suo prezzo.
E poi, un giorno, ti sei detto... Vabbè ma almeno una volta nella vita, un ebook lo potrò anche comprare, no? Che sarà mai, mica la fine del mondo?
E pian piano questo pensiero quasi eretico si è fatto strada attraverso la tua corteccia cerebrale, radicandosi in profondità. Germogliando.
Comprare un ebook... ma si potrà fare davvero? E come? Con un click del mouse? Sì ma poi... la carta di credito? Se me la clonano? Se i miei dati dovessero finire tra le grinfie della mafia russa? O peggio ancora, di un giovane erotomane geek/nerd abbonato a All You Can Porn?
Eppure nonostante mille paure, hai deciso. Lo fanno tutti cacchio! Tutti son buoni a comprare e scaricare un ebook su internet, perfino la signora Dora del piano di sotto! Voglio farlo anch'io! Sì, per la prima volta nella vita voglio sentirmi una persona completa... voglio provarci, sì, SI'!!!
Ebbene, caro amico che, dopo mesi di riflessioni e ponderate valutazioni hai preso questa encomiabile decisione...

Comincia da me.

Certo 4,99 euro è una cifra impegnativa. Con 4,99 euro puoi comprare un sacco di cose... con 4,99 euro per esempio, potresti prendere... potresti prendere... che ne so? Un pacchetto di sigarette. 
Sì ma tanto, al giorno d'oggi non si può fumare da nessuna parte. Leggere invece, lo si può fare dappertutto, soprattutto con un reader.
Ok come non detto, basta esitazioni... ce la possiamo fare... ce la puoi fare! Che la devi fare!

Sì ma... dove si compra Videogame? Come faccio a trovarlo? I motori di ricerca non li capisco bene, Amazon.it o Amazon Uk? E poi non ricordo più il titolo com'era Videogame o Video Game...
Tranquillo, amico mio...
Basta seguire uno dei link qui sotto... ci sono tutte le librerie virtuali, devi solo scegliere da chi comprare. 
A presto.

Dario

AMAZON
LA FELTRINELLI
MONDADORI
IBS

Scriptor ebookstore
libreria.paginatre.it
leggoebook.it
magnamare.com
ebook.ilfattoquotidiano
sesatedizioni

Ultimabook
BOOKREPUBLIC

E se proprio non vuoi comprare il mio, comprane un altro, ma compralo! 

venerdì 25 luglio 2014

terza recensione

Adesso, non che io voglia fare lo sborone, ma se le prime tre recensioni sono concordi nel parlar bene di Videogame, il libro, forse forse, vale la pena leggerlo, o no?

letteraturaecinema.blogspot

domenica 13 luglio 2014

RECENSIONI (in sintesi) - con sano autocompiacimento dell'autore

Videogame nel suo habitat naturale

"Perché VideoGame è soprattutto un racconto che diverte, entusiasma e trascina pagina dopo pagina, fino alla fine, fino a quell’ultimo punto che si spera non arrivi mai, per continuare a godere dell’allegria che infonde la lettura. Una lettura che incalza, tra il ritmo serrato ed i continui stravolgimenti, mentre un perenne ghigno gaio si disegna sul volto del lettore."

Recensione completa
Fantasy Planet (Andrea Schiavone)

"In conclusione, quindi, mi sento di ribadire ciò che ho scritto all’inizio dell’articolo. Videogame  - Le Cronache dell’Invasione e dei Prodi che vi si opposero è un racconto che merita di essere letto da tutti gli appassionati di fantasy e mitologia che si ritroveranno piacevolmente sorpresi nel riconoscere i tratti dei tanti eroi coinvolti sotto la coltre ironica e divertente del romanzo. Ritengo però che anche coloro che non si cibano esclusivamente di fantasy, possano interessarsi aVideogame proprio per la sua natura leggera e scanzonata unita a qualche critica pungente rivolta al nostro mondo."
Lande Incantate (Alessandro Zuddas).

"Per quanto riguarda le tematiche c’è da dire che Dario Carraturo attraverso un tono scanzonato, quasi beffardo, presenta profonde riflessioni sul concetto della digitalizzazione odierna e futura. Tratta coscienziosamente desideri e volontà di qualsiasi ragazzo creando quasi una morale dietro la sua storia. Lo stile è fluido e scorrevole, e lo stesso scrittore riesce a mantenere viva l’attenzione del lettore attraverso le peripezie e le situazioni buffe in cui si ritrova lo stesso protagonista."

recensione completa
letteraturaecinema.blogspot.it  (Marika Bovenzi)

sabato 12 luglio 2014

Breve incontro con ANTONIO (Amico del protagonista di Videogame)

Sì, dunque, mi chiamo Antonio e conosco Sergio da uhm... da un bel po' di tempo direi. Anche se poi, in realtà, è stato solo nell'ultimo periodo che abbiamo cominciato a conoscerci veramente, sapete com'è no?
Ci sono quelle persone con cui hai a che fare a scuola: li incroci quasi ogni giorno, ci parli, ci fai cose, ci litighi anche a volte. E pensi di sapere come sono fatti. E loro pensano di sapere come sei fatto tu... solo che in realtà non è così.
Ognuno si è fatto una precisa idea nella propria testa, ma è un'idea solo sua. È un'idea che non corrisponde alla realtà. E ci sarebbe bisogno di fare quel piccolo sforzo, quel passetto in più verso l'altro, per dargli modo di capire chi sei, e per capire chi è. Ma si resta fermi sulle proprie posizioni e sull'immagine che ci si è fatti uno dell'altro.
Ed è un po' assurdo perché basterebbe un niente per incontrarsi e capirsi, e scoprire, magari, che non si è poi così distanti. Basterebbe un gesto, un sorriso, uno sguardo, per far crollare quel muro... basterebbe un niente.
Ecco, nel nostro caso direi che per fare quel piccolo passo c'è voluta un'invasione di orde mitologiche. Più che un muro è crollata mezza città... abbiamo passato dei momenti difficili, inutile negarlo, e più di una volta ho provato il desiderio di strozzarlo con le mie mani. Però posso dire che adesso Sergio è senz'altro il mio migliore amico e che non avevo capito molto di lui.
Cioè, io ero convinto che Sergio fosse un pazzo nevrotico, isterico, monomaniacale e ossessivo, anche un po' rancoroso... e di fatto direi che lo è. Però lui è anche... cioè... non è solo... che poi insomma, la bellezza dell'amicizia è che a un amico tu gli vuoi bene nonostante i suoi difetti, no?
Ecco... io a Sergio voglio bene. È uno a posto, è in gamba e per andare d'accordo con lui, in fondo, basta poco.
C'è... quell'impercettibile cambio di luce nei suoi occhi, quando sta per dare in escandescenze. In quei momenti si trasforma in un essere farneticante e diventa aggressivo e violento. Noi lo chiamiamo in gergo “il velo rosso” perché è così che lo descrive anche lui, dice che è come se gli calasse questo velo rosso davanti agli occhi e che a quel punto non capisce più niente.
Ok... non è bello. Cioè, quando perde il controllo può fare e dire qualsiasi cosa... l'ho visto scagliarsi contro giganti infuocati, per dire. Gente armata abituata a uccidere, gente da cui una persona normale si terrebbe alla larga, per intenderci. Ma lui, niente, quando perde il controllo perde il controllo.
Questo, diciamo, lo rende a volte un po' complicato... da gestire. Ma se lo conosci bene te ne accorgi... capisci che sta per sta per calare il velo rosso e se lo capisci sai come comportarti. Quanto meno puoi raggiungere una distanza di sicurezza... non so se mi spiego.
Una volta arginato questo lato del suo carattere tutto il resto è facile. Perché Sergio è una persona deliziosa, oltre a essere un vero genio coi videogiochi.
Cos'altro dire?

Ah sì, una cosa: ha una pessima condizione atletica, dovrebbe decisamente fare qualcosa per rimettersi in sesto e... a tennis gioca davvero male.

giovedì 3 luglio 2014

Breve incontro con SERGIO (il protagonista di Videogame)

Sì dunque...
mi chiamo Sergio, ho 17 anni, frequento il Liceo Scientifico Serpigoni, di Napoli e... niente. Sono un ragazzo abbastanza normale, mi piace molto la mitologia, nel tempo libero gioco a tennis, maluccio ma ci gioco. Sono un programmatore di videogiochi, anche abbastanza bravo e... niente insomma, le solite cose no? Ho un fratello maggiore che è una larva umana, tanti amici, una famiglia tutto sommato normale.
Ehm... con le ragazze non sono mai stato proprio fortunatissimo. C'era questa Elena che... ragazzi, è una vera bomba, ma vabbè... non c'era storia anche se un po' ci avevo creduto. All'inizio ci sono stato male... però devo dire che nell'ultimo tempo le cose sono migliorate. Eh sì... molto migliorate.
Tutto qui.
Non credo ci sia altro da aggiungere tranne forse che, incidentalmente... per cause assolutamente indipendenti dalla mia volontà - sapete quando gli eventi si concatenano tra di loro scegliendo la combinazione peggiore? Ecco - diciamo che sarei responsabile uhm, anzi, parzialmente responsabile perché a voler essere precisi parte della colpa è anche di mio fratello Ubaldo... comunque, sarei responsabile di quella bizzarra invasione di personaggi mitologici che hanno devastato la città nei giorni scorsi.
Ecco l'ho detto.
Che poi, voglio dire, si fa presto a parlare di devastazione... non è la città stesse tanto meglio prima... certo, loro non hanno contribuito a migliorare le cose. Ma due o tre dei palazzi che hanno demolito secondo me, anche da un punto di vista architettonico/paesaggistico, non sono una gran perdita...
Certo mi dispiace per tutte quelle macchine bruciate, però va considerato che nell'ora di punta Napoli è un macello e... secondo me, qualche auto in meno non può farci che bene. Sapete l'inquinamento, il buco nell'ozono? Quelle cose lì...
Poi, se vogliamo dirla tutta, non ci sono stati morti, almeno tra i civili. Questo è buono no?
Cioè, per come si erano messe le cose poteva diventare una strage e invece, anche grazie a me, le cose si sono risolte, no?
Ecco, non per vantarmi, ma come ho preso in mano io la situazione, vogliamo dirlo? Cioè... c'erano draghi, giganti, vampiri, troll, e guerrieri... una marea di guerrieri, per non parlare di Loki e Maeve.
Un altro, al posto mio, sarebbe scappato o, quanto meno, si sarebbe perso d'animo. Come si può competere con avversari del genere, no?
Io invece, alla fin fine, ho fatto la mia porca figura, dai! Diciamolo.
Io ho salvato il mondo.
Che poi... a ripensarci adesso, a mente fredda. Chi poteva immaginare che le cose sarebbero andate così.
Vi ho raccontato com'è andata no?
No?
Beh allora tutto è cominciato così: avete presente quelle giornate perfette in cui tutto fila liscio come l'ingranaggio di un orologio svizzero? Quelle giornate in cui ogni cosa è esattamente come l'avreste voluta?
Ce l'avete presente?

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LA FELTRINELLI
MONDADORI
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e tanti altri...