sabato 7 giugno 2014

VideoGame - capitolo 0

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Quando aprii gli occhi era buio pesto.
Restai fermo qualche istante aspettando che gli occhi si abituassero all’oscurità. Quando fu chiaro che gli occhi si erano abituati, ma che non si vedeva comunque nulla, provai a muovermi scoprendo di essere incatenato.
Il tintinnio smosse qualcuno accanto a me.

«Chi c’è?» chiese con voce impaurita lo sconosciuto alla mia destra.
«Tranquillo, sono un prigioniero, proprio come te» risposi con voce impastata.
«Chi ti ha catturato?» domandò con curiosità.
«Mmmh, il grande capo in persona, direi…»
«Uh… non si scomoda tanto facilmente lui, devi essere un pezzo grosso» commentò un’altra voce, che doveva appartenere al gigantesco corpo che si stava stiracchiando alla mia sinistra.
«Pezzo grosso non saprei…» risposi «ma di certo posso dire di essere quello che ha cominciato tutta questa storia».
Nel mio tono c’era un vago e irrazionale autocompiacimento.
«Davvero?» domandò un’altra voce, questa volta alle mie spalle.
«E in che modo?» le fece eco la prima voce.
«Beh, è una lunga storia…» dissi.
«Credo che avrai tutto il tempo di raccontarla… ho idea che abbiano intenzione di lasciarci qui sotto per sempre» disse la terza voce.
«Già, e in un modo o nell’altro dobbiamo pur passare il tempo, no?» aggiunse una quarta voce.
«Forza, raccontaci tutto…»
Scrollai le spalle. Probabilmente una volta appresa tutta la storia mi avrebbero odiato per quel che avevo fatto, ma a questo punto non aveva senso preoccuparsi delle conseguenze, tanto, peggio di così non poteva certo andare.
«Ok» dissi «mettetevi comodi…» un eufemismo, ovviamente, incatenati com’eravamo.

Mi schiarii la voce, tirai un lungo sospiro cercando di mettere in ordine i pensieri e i ricordi, che erano decisamente confusi e, finalmente, cominciai a raccontare…

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