Sì, dunque, mi chiamo
Antonio e conosco Sergio da uhm... da un bel po' di tempo direi.
Anche se poi, in realtà, è stato solo nell'ultimo periodo che
abbiamo cominciato a conoscerci veramente, sapete com'è no?
Ci sono quelle persone
con cui hai a che fare a scuola: li incroci quasi ogni giorno, ci
parli, ci fai cose, ci litighi anche a volte. E pensi di sapere come
sono fatti. E loro pensano di sapere come sei fatto tu... solo che in
realtà non è così.
Ognuno si è fatto una
precisa idea nella propria testa, ma è un'idea solo sua. È un'idea
che non corrisponde alla realtà. E ci sarebbe bisogno di fare quel
piccolo sforzo, quel passetto in più verso l'altro, per dargli modo
di capire chi sei, e per capire chi è. Ma si resta fermi sulle
proprie posizioni e sull'immagine che ci si è fatti uno dell'altro.
Ed è un po' assurdo
perché basterebbe un niente per incontrarsi e capirsi, e scoprire,
magari, che non si è poi così distanti. Basterebbe un gesto, un
sorriso, uno sguardo, per far crollare quel muro... basterebbe un
niente.
Ecco, nel nostro caso
direi che per fare quel piccolo passo c'è voluta un'invasione di
orde mitologiche. Più che un muro è crollata mezza città...
abbiamo passato dei momenti difficili, inutile negarlo, e più di una
volta ho provato il desiderio di strozzarlo con le mie mani. Però
posso dire che adesso Sergio è senz'altro il mio migliore amico e
che non avevo capito molto di lui.
Cioè, io ero convinto
che Sergio fosse un pazzo nevrotico, isterico, monomaniacale e
ossessivo, anche un po' rancoroso... e di fatto direi che lo è. Però
lui è anche... cioè... non è solo... che poi insomma, la bellezza
dell'amicizia è che a un amico tu gli vuoi bene nonostante i suoi
difetti, no?
Ecco... io a Sergio
voglio bene. È uno a posto, è in gamba e per andare d'accordo con
lui, in fondo, basta poco.
C'è...
quell'impercettibile cambio di luce nei suoi occhi, quando sta per
dare in escandescenze. In quei momenti si trasforma in un essere
farneticante e diventa aggressivo e violento. Noi lo chiamiamo in
gergo “il velo rosso” perché è così che lo descrive anche lui,
dice che è come se gli calasse questo velo rosso davanti agli occhi
e che a quel punto non capisce più niente.
Ok... non è bello. Cioè,
quando perde il controllo può fare e dire qualsiasi cosa... l'ho
visto scagliarsi contro giganti infuocati, per dire. Gente armata
abituata a uccidere, gente da cui una persona normale si terrebbe
alla larga, per intenderci. Ma lui, niente, quando perde il controllo
perde il controllo.
Questo, diciamo, lo rende
a volte un po' complicato... da gestire. Ma se lo conosci bene te ne
accorgi... capisci che sta per sta per calare il velo rosso e se lo
capisci sai come comportarti. Quanto meno puoi raggiungere una
distanza di sicurezza... non so se mi spiego.
Una volta arginato questo
lato del suo carattere tutto il resto è facile. Perché Sergio è
una persona deliziosa, oltre a essere un vero genio coi videogiochi.
Cos'altro dire?
Ah sì, una cosa: ha una
pessima condizione atletica, dovrebbe decisamente fare qualcosa per
rimettersi in sesto e... a tennis gioca davvero male.
:) :)
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